Self-leadership: cos'è e come si acquisisce?

Ad alcuni, il concetto di self-leadership potrebbe sembrare poco chiaro. In questo articolo vi presentiamo alcuni passaggi per metterlo in pratica nella vita e nello sport.
Self-leadership: cos'è e come si acquisisce?

Ultimo aggiornamento: 01 dicembre, 2020

La leadership è la capacità di ogni persona di influenzare e motivare gli altri a raggiungere i propri obiettivi, traguardi o piani. Invece, la self-leadership o autocontrollo consiste nel riconoscere le proprie emozioni e pensieri e nel raggiungere i propri obiettivi.

Grazie alla self-leadership, le persone sono in grado di prendere delle decisioni sulla propria vita. Ci sono due fattori importanti affinché un individuo possa decidere per se stesso: la fiducia e la consapevolezza.

Quando si parla di sport, la self-leadership aiuta a rimanere saldi negli obiettivi e nelle routine di allenamento. Infatti, in un ambito come quello sportivo è fondamentale lavorare sull’auto-motivazione e sull’autocontrollo per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Self-leadership: come si acquisisce?

In primo luogo, è importante tenere presente il tipo di personalità e i gusti di ciascuno di fronte allo sport che pratica. Allo stesso modo, è necessario sapere cosa vi motiva per andare avanti nella vostra vita, sia a livello personale che professionale.

Dopo aver chiarito questi punti, possiamo passare al resto, indipendentemente dall’ordine. Ecco i fattori che determinano la self-leadership:

  1. Conoscenza di sé: conoscere se stessi significa comprendere e riconoscere i propri pensieri ed emozioni in varie situazioni. Questo aiuta a identificare la loro origine e in che modo influenzano la vita quotidiana, il che serve a conoscere i limiti di ogni attività.
  2. Autonomia: ci consente di avere il controllo sulle priorità e, in questo modo, essere indipendenti nel processo decisionale. Grazie all’autonomia, un atleta è responsabile delle proprie azioni.
  3. Autostima: è fondamentale che le critiche, le valutazioni e le percezioni di se stessi vengano fatte in modo positivo.
  4. Motivazione: ci aiuta a mantenerci di buonumore e a dare un senso a ciò che facciamo, al fine di realizzare le attività sportive con coerenza e costanza. Il risultato di ciò sarà il raggiungimento degli obiettivi, l’orientamento all’obiettivo e un maggiore impegno.
  5. Autogestione: consiste nell’imparare a controllare le proprie emozioni attraverso l’analisi e accettare i commenti per migliorarsi.
Donna in palestra che guarda l'orologio.


Tipi di leadership

Secondo Hernandez Mendo e Canto Ortiz, esistono tre tipi di leadership. La prima, autoritario, è quella di una persona a cui piace dare ordini, a volte è aggressiva e vuole avere il controllo senza ricevere aiuto.

Il secondo stile, quello democratico, sa creare l’equilibrio all’interno di un gruppo. L’ambiente caratterizzato da questo tipo di leadership è positivo e tutti i membri del gruppo amano lavorare per raggiungere lo stesso obiettivo.

Infine, c’è il leader del laissez-faire – “lascia perdere” – che è una persona a cui non piace essere un leader. Questo tipo di individuo non si prende cura del gruppo, conserva una rabbia passiva e non ama comunicare.

Perché è importante conoscere i tipi di leadership? Quando una persona capisce con quale tipo di leader sta avendo a che fare, può avere una visione più chiara di come iniziare a gestire la propria leadership. Cioè se l’individuo riesce a identificarsi con uno stile, può prenderlo come esempio per auto-motivarsi ed impegnarsi nelle attività desiderate.

Primi passi verso la self-leadership

Il primo passo verso l’acquisizione della self-leadership è conoscere se stessi. Ciò consentirà di scoprire la parte forte e quella debole di ognuno di noi e ci aiuterà ad avere gli strumenti per affrontare qualsiasi situazione si presenti.

Successivamente, l’auto-apprendimento implica un’atteggiamento volto ad accettare gli errori e volersi migliorare. Grazie alla conoscenza delle proprie debolezze e dei propri punti di forza, possiamo cercare una guida, un aiuto o una soluzione.

Donna che fa running.

La terza cosa da fare sarà fissare degli obiettivi. Una volta delineate le proprie esigenze, il passo successivo è determinare dove vogliamo arrivare e, in questo modo, analizzare i diversi strumenti e modi per poter realizzare quanto proposto. Tenendo presente questo, il piano da seguire sarà più chiaro.

La pianificazione, un passaggio fondamentale

Una volta stabilito tutto quanto sopra, è il momento di pianificare. Consiste nel raccogliere le idee in elenchi, disegni e diagrammi in modo da tenerli sempre a mente. Inoltre, è importante programmare il tutto a livello cronologico, in modo da mantenere alta la motivazione ogni giorno.

Quando tutti i piani sono stati messi in atto, è essenziale apportare delle modifiche in base alla realtà di ciascuno. Ciò genererà flessibilità al cambiamento e l’azione potrà essere adattata in ogni momento in base all’evoluzione che è stata raggiunta.

Self-leadership: il cuore e la mente dello sport

Quando un atleta, sia esso professionista o non professionista, comprende l’importanza della self-leadership, può gestirla in modo più semplice e produttivo. L’atleta deve tenere a mente che ogni decisione che prenderà sarà basata sul tipo di leader che si considera o desidera essere.

Allo stesso modo, devono tenere sempre presenti i bisogni e gli strumenti che ha a disposizione, che possono essere adattati alla realtà di ogni persona per raggiungere i propri obiettivi. A seconda del tipo di leadership, sarà possibile ottenere una buona comunicazione con il team e un adeguato supporto professionale.


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