I più tragici incidenti di Formula 1 della storia

Se siete dei fanatici della Formula 1, di sicuro ricorderete questi e altri incidenti che hanno segnato l'evoluzione di questa categoria. Al giorno d'oggi, i numeri delle vittime si è ridotto in modo considerevole. 
I più tragici incidenti di Formula 1 della storia

Ultimo aggiornamento: 06 dicembre, 2019

Una delle caratteristiche più sorprendenti della Formula 1 è la velocità che viene raggiunta dalle automobili. Tuttavia, questa è anche una delle cause per cui diversi piloti automobilistici sono deceduti, soprattutto nei decenni passati. In questo articolo ripassiamo i più terribili incidenti di Formula 1.

A tutti gli amanti dell’automobilismo piacciono le gare di Formula 1, con quelle monoposto che girano a velocità incredibili e i migliori piloti del mondo che eseguono fantastiche manovre sulla pista. Quando qualcosa sfugge al loro controllo, tuttavia, i cuori di tutti si paralizzano.

La formula 1 è stata teatro, durante la sua storia, di incidenti impressionanti e letali, che continuano a verificarsi ancora oggi. A seguire presentiamo alcuni tra gli incidenti più ricordati e vedremo anche cosa è cambiato per prevenire questi disastri.

I più tragici incidenti di Formula 1

Tom Pryce in Sudafrica 1977

Questo incidente è uno dei più tragici della storia della Formula 1, poiché non pose fine solo alla vita del pilota automobilistico, ma anche di quella del commissario di pista Jansen Vuuren. Il tutto, inoltre, a pochi metri dagli spettatori e con le videocamere che riprendevano l’esito finale.

Tutto ebbe inizio quando Vuuren e un altro commissario attraversarono la pista per soccorrere il pilota italiano Renzo Zorzi, il cui veicolo stava prendendo fuoco a bordo pista, dietro una collina che impediva la visuale a chi arrivava.

Tom Pryce
Immagine: redbull.com

In quel momento l’auto di Tom Pryce investì Vuuren e provocò il finale meno atteso. A rendere persino più grave il fatto è che anche Pryce decedette a seguito dell’impatto con la testa contro l’estintore che il commissario teneva tra le braccia. Senza dubbio una delle giornate più nere della Formula 1.

Ayrton Senna a San Marino 1994, uno degli incidenti di Formula 1 più ricordati

Si tratta, probabilmente, dell’incidente di Formula 1 più iconico di tutti. L’allora campione mondiale per la terza volta Ayrton Senna perse la vita nella famosa curva Tamburello a causa dello schianto frontale contro il muro di contenimento.

Questo tragico evento ha reso Senna un mito dell’automobilismo; milioni di fan di tutto il mondo lo considerano l’idolo massimo per via del suo stile di guida audace e coraggioso. La morte di questo pilota automobilistico brasiliano ha segnato un prima e un dopo nella sicurezza della Formula 1.

Niki Lauda in Germania, 1976

Questo incidente costò quasi la vita a uno dei migliori piloti di tutti i tempi. Niki Lauda perse il controllo della sua auto e si schiantò contro un guardrail del circuito di Nurburgring; in seguito a ciò, il veicolo, con il pilota ancora in cabina, prese fuoco all’istante.

L’austriaco, campione del mondo in tre occasioni (due dopo questo episodio) riportò ustioni di primo e terzo grado sul viso e sulle braccia, oltre a danni ai polmoni a causa dell’inalazione dei gas dell’incendio. Dopo aver lottato per la vita durante alcuni giorni, Lauda ne uscì vittorioso e tornò a guidare la sua Ferrari solo 40 giorni dopo l’incidente!

Fernando Alonso in Brasile, 2003

Sicuramente in molti ricordano l’incidente del pilota spagnolo, che avrebbe potuto essere molto più grave. La Jaguar di Mark Weber aveva perso molte parti in pista dopo un incidente; sebbene l’auto di sicurezza avesse fatto il suo ingresso, Alonso non riuscì a schivare i resti. Si verificò così un urto molto duro e quando uscì dalla macchina era dolorante, ma per fortuna non riportò serie lesioni.

Jules Bianchi in Giappone, 2014

Questo giovane pilota automobilistico francese perse il controllo del suo veicolo a causa dell’acqua accumulatasi nella curva 7 del circuito giapponese. Purtroppo, non sbatté contro il muro, bensì contro una gru che si trovava in pista per rimuovere i resti di un altro veicolo.

Nove mesi dopo, il 17 luglio 2015, Bianchi perse la vita a Nizza, sua città natale. Erano trascorsi più di vent’anni dall’ultimo decesso per un incidente di Formula 1; l’ultimo era stato quello di Ayrton Senna.

Jules Bianchi
Immagine: expansion.mx

Attuali misure di sicurezza per prevenire incidenti nella Formula 1

Negli ultimi due decenni, gli esperti in sicurezza hanno lavorato duro per evitare esiti fatali a causa di incidenti di Formula 1. A tale scopo, sono state adottate importanti misure per tutelare il benessere dei piloti automobilistici.

Oltre ai notevoli progressi tecnologici verificatesi negli ultimi tempi, che permettono di controllare meglio le automobili e ridurre il rischio di gravi incidenti, nel 2018 è stato introdotto anche il sistema Halo.

Allo stesso modo, la FIA sta valutando la possibilità di regolamentare l’uso di una sorta di scudo nella parte anteriore dei veicoli per proteggere i piloti da possibili oggetti che possano collidere direttamente contro di loro. Alcuni di loro, tuttavia, e tra questi vi è il campione Sebastian Vettel, sono contrari a questa misura.

In definitiva, è stato possibile ridurre l’incidenza degli incidenti di Formula 1, eppure non si può affermare che verranno evitati tutti. Al momento, almeno, l’incolumità dei piloti automobilistici è una priorità e si sta agendo di conseguenza.


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