Cosa può emergere dall'elettrocardiogramma di un atleta?

La necessità di sottoporsi ad un elettrocardiogramma per un atleta può essere giustificato da un sintomo da studiare meglio, oppure dalla necessità di fare un controllo prima di una gara. Ecco cosa potrebbe emergere.
Cosa può emergere dall'elettrocardiogramma di un atleta?

Ultimo aggiornamento: 03 dicembre, 2020

L’elettrocardiogramma di un atleta è tutt’ora un argomento di discussione all’interno della comunità medica, soprattutto quando si tratta di fare dei controlli iniziali prima di una gara o di una pratica sportiva. Spesso viene consigliato di fronte a dei dolori al torace, per cui è meglio realizzare un controllo.

È molto comune che un atleta richieda un elettrocardiogramma per valutare se può o meno svolgere l’attività sportiva desiderata. Tuttavia, non tutti medici concordano con la sua prescrizione.

Uno dei problemi fondamentali è il rapporto costi-benefici. In altre parole, c’è il dubbio sulla reale utilità che questo studio presenti nell’individuare gravi problemi in relazione alla spesa economica da sostenere.

La discussione si fa più accesa quando altri studi come l’ecocardiografia, per esempio, o l’ergometria vengono inclusi insieme all’elettrocardiogramma. Alcuni propongono che il controllo iniziale per uno sport sia limitato a un esame fisico e a delle domande dettagliate. Se da lì sorgono dei sospetti su eventuali problemi cardiaci, è necessario eseguire un elettrocardiogramma.

In ogni caso, vista la grande diffusione di questo esame, in questo articolo cercheremo di capire cosa potrebbe emergere dall’elettrocardiogramma di un atleta. La preoccupazione maggiore è la morte improvvisa, quindi inizieremo da lì.

Giovani atleti e morte improvvisa

Le notizie di atleti che muoiono improvvisamente trasmesse dai media ci fanno pensare che si tratti di un evento piuttosto frequente. Tuttavia, non è così: non muoiono più atleti di morte improvvisa rispetto ad altre cause di morte come gli incidenti stradali.

La morte improvvisa è intesa come l’arresto del cuore senza malattia per spiegarlo. È un arresto cardiaco che si manifesta all’improvviso, in individui apparentemente sani e senza sintomi manifestatisi precedentemente.

Uomo che fa un esame medico.

La necessità di eseguire un elettrocardiogramma in un atleta di solito è giustificata da possibili complicanze coronariche. Il problema è che nei giovani è molto difficile che un elettrocardiogramma sia in grado di individuare questo rischio.

Se è presente una cardiopatia congenita, è molto probabile che l’esame la rilevi. Ma se non ci sono tali alterazioni e il rischio esiste silenziosamente, il test non lo porterà alla luce.

È essenziale che il medico che esegue l’ECG realizzi un esame fisico dettagliato. I test complementari dovrebbero essere combinati con altri dati per stabilire la presenza o l’assenza di rischio.

I risultati più frequenti nell’elettrocardiogramma di un atleta

Possiamo individuare dei risultati comuni a quasi tutti gli elettrocardiogrammi che vengono eseguiti su un atleta. Una volta concluso l’esame, si discuterà se queste scoperte siano normali o meno.

La cosiddetta bradicardia sinusale è comune tra gli atleti che mantengono un allenamento continuo, soprattutto di tipo aerobico. Consiste in una frequenza del battito cardiaco inferiore alla media rispetto all’età.

Il cuore di un atleta allenato può produrre 40 battiti al minuto senza problemi, mentre quello della maggior parte delle persone varia tra i 60 e i 90 battiti al minuto. Questo denota la massima efficienza del muscolo cardiaco, in grado di pompare abbastanza con meno sforzo.

Un altro riscontro comune sugli elettrocardiogrammi negli atleti è l’alterazione della ripolarizzazione. La ripolarizzazione si manifesta quando il muscolo cardiaco si rilassa dopo una contrazione. Quasi la metà degli atleti mostra delle linee diverse dal normale.

Medico che tiene un cuore di plastica in mano.


Cos’è normale allora?

È importante capire che un ECG diverso dal solito non è sinonimo di malattia. La medicina dello sport ha catalogato una serie di reperti che possono essere considerati normali se la persona si allena costantemente. Tra loro:

  • Bradicardia sinusale: come abbiamo già spiegato, è la frequenza cardiaca inferiore a 60 battiti al minuto.
  • Onda T negativa negli atleti giovani: l’onda T dell’elettrocardiogramma è generalmente positiva (verso l’alto). Negli atleti sotto i 16 anni può essere negativa senza causare problemi.
  • Aritmia sinuale: improvvisi cambiamenti della frequenza cardiaca associati alla respirazione.
  • Blocco atrioventricolare di primo grado.

Al di là delle discussioni scientifiche sulla sua utilità, l’esecuzione di un elettrocardiogramma oggi è diventato un requisito essenziale. Per molti paesi è obbligatorio presentarne uno al momento dell’iscrizione alle competizioni e anche nelle palestre. Pertanto, i medici devono essere addestrati all’interpretazione e alla lettura di questo metodo complementare.


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